Il profilo grafologico individuale permette di indagare gli aspetti personali, intellettivi, relazionali del proprio carattere, conoscere il proprio temperamento, al fine di acquisire una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé

A chi si rivolge:

–        a chiunque sia interessato a conoscersi meglio, prendendo consapevolezza dei propri limiti e dei propri punti di forza

–        alle coppie o famiglie che desiderano comprendere e approfondire le proprie dinamiche relazionali

Tutti noi ci accorgiamo di non scrivere nello stesso modo in cui scrivevamo cinque anni fa; la spiegazione sta nel fatto che la scrittura cambia e segue l’evoluzione dell’essere umano, per cui essa si modifica e si modella in base alle trasformazioni fisiche e psicologiche del soggetto. Credo possa risultare sorprendente comprendere come qualcosa di scritto, quel poco o tanto di inchiostro impresso sulla carta, possa parlare così tanto di noi e restare lì, inalterato, per molto tempo. Il nostro carattere, che Padre Moretti definiva come il nostro temperamento che continuamente si modifica adattandosi alle esperienze, all’ambiente circostante, riflette la sua essenza, se ci pensiamo, in moltissimi comportamenti.

Sebastião Salgado, fotografo e fotoreporter brasiliano, sosteneva che se mettessimo diversi fotografi nello stesso punto probabilmente essi farebbero delle foto molto diverse tra loro, perché necessariamente essi vengono da esperienze differenti e formano il loro punto di vista ciascuno in funzione della sua storia.

Lo stesso atto di camminare è un gesto altamente personalizzato, proprio perché automatizzato; quando camminiamo, infatti, non riflettiamo sui movimenti da fare, sulla procedura esatta per compiere l’azione. Di fatto, ciò che sfugge al controllo cosciente diventa movimento dell’inconscio e dunque un gesto libero di comunicare tutto il nostro essere. La lunghezza del passo, il modo di porre i piedi, il ritmo, le movenze delle braccia e delle mani che accompagnano il movimento, sono unicità dell’individuo, esattamente come il timbro vocale o la risata.

Se ci pensiamo, la stessa situazione si ripresenta nella comunicazione: il 58% è fatto di comunicazione non verbale, il 38% di comunicazione para-verbale, il restante 7% di comunicazione verbale. Potremmo dire che la comunicazione verbale è in gran parte sotto il controllo cosciente, mentre il linguaggio non verbale è dominato prevalentemente dall’inconscio.

Ebbene tutto questo avviene anche nella scrittura, che rappresenta il movimento più complesso ed espressivo dell’essere umano.

Klages* ritiene che la grafia è «segno permanente e oggettivo del movimento personale di chi scrive». Anche Vels* afferma che «La grafia è come un encefalogramma naturale in cui si registrano i diversi cambiamenti di onde, la frequenza, la direzione, l’intensità, la forma e molti altri aspetti direttamente misurabili, della nostra personalità… In essa possiamo osservare, come in un film, le diverse manifestazioni delle nostre forze psichiche, delle nostre attitudini, del nostro temperamento, carattere e personalità».

Un’analisi della scrittura, dunque, consente di mettere in luce aspetti temperamentali, intellettivi, attitudini, inclinazioni, tendenze, modalità relazionali e punti critici. Ecco che essa, permettendo alla persona di ri-contattare il vissuto personale con maggiore consapevolezza, diviene una bellissima occasione di crescita personale e relazionale.

*Klages : Handschrijt und Charakter, Bonn, Bouivier, 1956, p. 1

*Vels: La seleccion de personal y el problema humano en las empresas, Barcellona, Ed. Luis Miracle S. A., 1970, p. 70